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Le riflessioni del cinema semplice

Il valore della noia

Negli ultimi anni, anche per via di una maggiore democratizzazione (del tutto legittima) della critica cinematografica, la noia è diventata un punto cardine di diverse opinioni.

Per questo a questo punto è lecito chiedersi…

La noia è un valore?

Il cinema non è (sempre) intrattenimento

Del tutto comprensibilmente, anche per le sue origini, il cinema viene spesso considerato un’esperienza finalizzata principalmente all’intrattenimento personale.

In realtà, non è assolutamente detto.

L’intrattenimento dello spettatore non è la finalità ultima di tutti i film: al di là dei meri blockbusters, esistono indubbiamente autori come Spielberg e Tarantino che da anni sono del tutto capaci di portare prodotti di valore e al contempo di dialogare anche con il pubblico più generalista…

…ma difficilmente mi verrebbe da richiedere ad un film come Men (2022) di portarmi dell’intrattenimento e di non annoiarmi, perché con ogni evidenza non è quello il suo obbiettivo – e, in generale, non penso che neanche sarebbe giusto pretenderlo…

Tuttavia…

Non appiattirsi

Tuttavia, essere annoiati da un film è del tutto legittimo.

E, fra l’altro, se non abbiamo uno specifico interesse nel parlarne pubblicamente come critici, possiamo anche riservarci il diritto di limitare la nostra opinione al livello di intrattenimento che il prodotto ci ha regalato.

Tuttavia, se vogliamo effettivamente portare una visione più ampia ed approfondita, parlare di noia appiattisce inevitabilmente la nostra critica.

E per due motivi.

Anzitutto, perché la noia è un parametro del tutto soggettivo, determinato da diversi fattori anche oltre al nostro controllo – quanto la storia è nelle nostre corde, il momento in cui vediamo il film… – quindi parlarne in una recensione non aggiunge nulla alla nostra critica o analisi, ma, anzi, la depotenzia.

E questo proprio perché, molto banalmente, non stiamo di fatto analizzando il prodotto in questione, ma ci stiamo limitando a raccontare la nostra esperienza personale, elemento che non arricchisce chi ci legge o ci ascolta, perché non stiamo offrendo niente di più che un mero aneddoto.

In secondo luogo, il cinema ha molto più da dirci: un film come Killers of the Flower Moon (2023), che ci sia riuscito o meno, vuole offrirci diverse chiavi di lettura su una storia lontana nel tempo, ma incredibilmente attuale…

…e quanto sarebbe limitante raccontare solamente la nostra esperienza personale con la pellicola, piuttosto che cercare di carpirne i significati, gli intenti e la morale, e provare così a valutarne l’efficacia nella scrittura e nella messinscena?

Ma voglio scendere un attimo dalla mia torre d’avorio.

Lavare i panni sporchi di noia

Dal momento che non voglio che da questa riflessione sembri che io sia del tutto immune alla noia, ecco un paio di esempi di film che mi hanno terribilmente annoiato – e per cui probabilmente verrò messa in croce.

Una delle mie noie storiche è indubbiamente Quarto Potere (1941), prodotto che ho fatto una fatica immane a visionare, riuscendo a salvarmi in quanto al tempo non dovevo parlarne pubblicamente, ma piuttosto analizzarne la tecnica rivoluzionaria in un esame universitario.

Ma parliamo invece di che incubo è stato per me vedere Il Padrino (1972), film che nondimeno considero un capolavoro cinematografico, ma che è probabilmente un prodotto che non avrò mai voglia di vedere in vita mia.

Ma anche parlando di prodotti neanche così meritevoli dal punto di vista artistico, per me la visione di Call me by your name (2017) è stata una totale agonia, per il semplice fatto che le storie romantiche nella maggior parte dei casi mi annoiano terribilmente.

Tuttavia, tutti questi film meritano indubbiamente di essere giudicati ben oltre il semplice intrattenimento che mi hanno dato: per questo ho cercato, pur nei miei limiti, di parlarne da un punto di vista più obbiettivo, nei loro pregi e difetti.

D’altra parte…

Quando l’intrattenimento è il minimo

Ci sono dei casi, anche piuttosto comuni, in cui l’unica cosa che possiamo chiedere ad un film è di intrattenerci.

Banalmente, la maggior parte dei grandi successi commerciali proposti ogni anno sono dei popcorn movie che non hanno veramente altre finalità che farci passare un paio di ore in spensieratezza, senza voler per forza trasmettere messaggi significativi o di godere di qualsiasi merito artistico.

In questo caso è più che legittimo includere all’interno delle nostre recensioni una valutazione in questo senso, idealmente cercando di portare un’opinione un po’ più approfondita e obiettiva al riguardo…

…ad esempio, sottolineando i possibili difetti di scrittura o di montaggio – come nei diversi fallimenti di Wakanda Forever (2022) prima e The Flash (2023) più recentemente.