Categorie
2021 Drammatico Film Thriller

The card counter – È solo un gioco

The Card Counter è l’ultima pellicola di Paul Schrader, noto soprattutto per essere sceneggiatore di uno dei capisaldi della filmografia di Martin Scorsese, ovvero Taxi Driver (1976). Il film è stato presentato al Festival di Venezia 2021, poi è uscito nelle sale italiane lo scorso settembre.

Purtroppo una pellicola che ha avuto poca risonanza, soprattutto nelle premiazioni internazionali, dove è stato ingiustamente ignorato: a parte la prestigiosa candidatura al Leone D’oro a Venezia, il nulla. Un vero peccato, per una pellicola di alto valore artistico e con un Oscar Isaac davvero sorprendente.

Il film ha incassato davvero pochissimo (appena 5 milioni a livello internazionale), e in parte la colpa potrebbe anche essere della campagna marketing.

Ma andiamo con ordine.

Di cosa parla The Card Counter

William Tell, interpretato da Oscar Isaac, che abbiamo visto recentemente in Dune (2021) e attualmente in Moon Knight, è un giocatore d’azzardo, che si guadagna da vivere giocando a carte nei casinò. Pur non interessato a guadagnare più del necessario, viene coinvolto in un circuito di partite di alto livello da La Linda, cacciatrice di talenti che decide di finanziarlo.

Dietro alla sua scelta in realtà si celeranno importanti questioni del suo tenebroso passato, riguardanti anche il giovane Cirk, interpretato da Tye Sheridan, noto soprattutto per essere stato protagonista di Ready player one (2018).

Vi lascio il trailer, ma, prima di vederlo, vi consiglio di proseguire con la lettura.

Trailer ingannevoli (di nuovo)

Oscar Isaac in una scena del film The card counter, Il collezionista di carte (2021) diretto da Paul Schrader, sceneggiatore di Taxi Driver di Martin Scorsese

In generale, vi sconsiglio di guardare il trailer, perché è davvero ingannevole. Non come quello di Dune, ma ci andiamo vicino. La campagna marketing è stato il motivo per cui non ho recuperato il film al tempo: dà un’idea del tutto sbagliata della pellicola, oltre a spoilerare la maggior parte delle scene clou. Visto così sembra la storia di un giocatore d’azzardo con un passato oscuro, in un filmetto di seconda categoria di Canale Cinque.

Invece, oltre al fatto che il poker è fondamentalmente solo la cornice delle storia, il film è profondo, riflessivo, piuttosto enigmatico nel suo andamento fino alle battute finali. Tuttavia, The card counter è anche un film poco spendibile per il grande pubblico, soprattutto nel mercato italiano. Per questo si è scelto di presentarlo per quello che non è (e non sarà né la prima né l’ultima volta che succede, purtroppo). Oltre a questo, il titolo, che ha un significato specifico all’interno della pellicola, è totalmente stravolto nella traduzione: Il collezionista di carte non ha nessun significato, perché il protagonista conta le carte a poker, non le colleziona.

Per questo, lasciate che vi spieghi io se è un film che fa per voi, senza dovervi far raggirare dal suddetto trailer.

The card counter fa per me?

Oscar Isaac in una scena del film The card counter, Il collezionista di carte (2021) diretto da Paul Schrader, sceneggiatore di Taxi Driver di Martin Scorsese

Anzitutto, ed è quasi ovvio, se vi è piaciuto Taxi Driver, è probabile che vi piaccia anche The card counter. Infatti lo scheletro narrativo è simile, così come le dinamiche. In generale, come anticipato, aspettatevi un film molto riflessivo, il cui andamento è di difficile prevedibilità, oltre che con un Oscar Isaac in forma smagliante.

Se vi intrigano i film con trame davvero imprevedibili, con colpi di scena intelligenti e anche scene di violenza piuttosto forti, è il film che fa per voi. Se invece preferite stare lontani da contenuti troppo spinti sul lato della violenza, fisica e psicologica, e che non sono immediati nel messaggio, scegliete altro.

L’imprevedibilità

Oscar Isaac in una scena del film The card counter, Il collezionista di carte (2021) diretto da Paul Schrader, sceneggiatore di Taxi Driver di Martin Scorsese

Se c’è una cosa che davvero apprezzo in un film è quando non riesco a prevederne l’andamento, arrivando quasi ad esserne confusa sulle prime. Per me è stato il caso de Il potere del cane, e per The card counter fino agli ultimissimi momenti non avevo veramente idea della piega del film.

In particolare sono rimasta scioccata sia per la scena in Bill minaccia Cirk, sia per quando il ragazzo gli manda la foto della casa della madre, e subito Bill capisce che sta ingannando.

Inoltre, a mio parere, la pellicola si presta a più interpretazioni.

La mia interpretazione

Willem Dafoe in una scena del film The card counter, Il collezionista di carte (2021) diretto da Paul Schrader, sceneggiatore di Taxi Driver di Martin Scorsese in una scena del film The card counter, Il collezionista di carte (2021) diretto da Paul Schrader, sceneggiatore di Taxi Driver di Martin Scorsese

Secondo la mia visione, Bill era un soldato messo in una situazione in cui è riuscito a perdere se stesso, lasciandosi tentare da una violenza disumana proprio dal Maggior Gordo.

Tuttavia proprio la sua punizione l’ha portato a ricostruire la propria persona, adottando uno stile di vita ordinato e preciso al limite dell’ossessione, come si vede bene già anche solo nelle scene della prigione.

E, non a caso, vediamo sempre un personaggio riflessivo e calcolatore, che non si lascia mai prendere dalla rabbia, tranne in due momenti: quando minaccia Cirk e quando uccide Gordo. Ma, anche in quel caso, si tratta di momenti di passaggio, piccoli scatti d’ira per poi tornare alla posa iniziale.

Ricostruire il presente

Tye Sheridan in una scena del film The card counter, Il collezionista di carte (2021) diretto da Paul Schrader, sceneggiatore di Taxi Driver di Martin Scorsese in una scena del film The card counter, Il collezionista di carte (2021) diretto da Paul Schrader, sceneggiatore di Taxi Driver di Martin Scorsese

Penso che la conoscenza di Cirk sia stata un trigger per il protagonista, che per tutta la pellicola sembra voler mettere in pratica lui stesso il piano del ragazzo. Invece il suo progetto è quello di salvare Cirk, come lui non è riuscito a salvare se stesso

Un piano obbiettivamente complesso, degno di una mente così complessa. Infatti, proprio per evitare di ricadere in nuovi problemi, Bill si guadagna da vivere giocando a carte, ma rimanendo, come lui stesso dice, sotto al radar. L’unico motivo per cui sceglie di puntare più in alto è quello di aiutare Cirk, guadagnando dei soldi che altrimenti non significherebbero nulla per lui.

Perché alla fine, appunto, le carte non erano altro che un gioco, un modo per sopravvivere che si adattasse alla sua mente geniale, senza voler andare oltre, anzi odiando la realtà dei casinò, come dice anche esplicitamente a La Linda.

Oscar Isaac: l’attore che non ci meritiamo

Oscar Isaac in una scena del film Il collezionista di carte (2021) diretto da Paul Schrader, sceneggiatore di Taxi Driver di Martin Scorsese

Indipendentemente dal fatto che Oscar Isaac sia un attore incredibile, qui è riuscito ancora a sorprendermi: riesce a dipingere in volte delle espressioni al contempo annoiate e schifate davvero eloquenti, per rendere un personaggio freddo e calcolatore, che non si lascia turbare da nulla.

La voce ben modulata per ogni singola battuta, così ben dosata e con i tempi giusti: un fuoriclasse. Riesce ad essere tutto: calmo, schifato, indifferente, e, infine, rabbioso.

Per non parlare della calcolatissima recitazione corporea: se notate in molte scene, soprattutto quando gioca a carte, tiene una mano a metà del braccio, come se volesse trattenerlo, mentre l’altra mano è puntata aggressivamente in avanti, come sul punto di scattare, come un artiglio.

Dove sta la vergogna

Oscar Isaac in una scena del film The card counter, Il collezionista di carte (2021) diretto da Paul Schrader, sceneggiatore di Taxi Driver di Martin Scorsese

La vergogna sta sulla testa di chi ha ignorato non solo questo film, ma soprattutto Oscar Isaac. La pellicola è stata infatti candidata al Festival del Cinema di Venezia, ma non altrove. Penso che come minimo probabilmente la miglior prova attoriale di Oscar Isaac in tempi recenti meritasse quantomeno una candidatura. Ma come minimo.

Anche la regia avrebbe potuto ricevere qualche riconoscimento: piuttosto originale in molte scene, sperimentando con piani sequenza, grandangoli e splendide dissolvenza incrociate.

Cosa tutto sommato non mi ha convinto di The card counter

Oscar Isaac in una scena del film Il collezionista di carte (2021) diretto da Paul Schrader, sceneggiatore di Taxi Driver di Martin Scorsese

In generale lo svolgimento della trama mi ha davvero appassionato, tanto che, come già detto, non mi aspettavo certe svolte. Tuttavia alla fine dei conti per certe cose lo scheletro narrativo l’ho trovato un po’ banale, forse mi sarei aspettata qualcosa di più profondo.

La profondità certamente non manca a questo film, che è leggibile su più livelli, in un insieme che ben si amalgama in una risultato di tutto rispetto. Tuttavia a fine visione mi è sembrato che gli mancasse quel quid per fare il passo definitivo nella giusta direzione.

Ma a dire così mi sembra di fargli inutilmente le pulci. Quindi mi accontento di aver visto un film di alto livello, diretto con grande passione e con un Oscar Isaac che non penso di aver mai visto così in parte. E parliamo di accontentarci…