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La città verrà distrutta all’alba – L’incubo americano

La città verrà distrutta all’alba (1973), traduzione piuttosto fantasiosa del titolo originale The Crazies, è una delle pellicole più apprezzate della filmografia di George Romero.

Con un budget veramente ridotto – appena 275 mila dollari, circa 1,7 milioni oggi – ebbe un riscontro altrettanto misero, anche per via della distribuzione limitata: appena 143 mila dollari di incasso (meno di un milione ad oggi).

Di cosa parla La città verrà distrutta all’alba?

Nella piccola Evans City alcuni cittadini appiccano incendi dolosi senza vere motivazioni, come se fossero impazziti…

Vi lascio il trailer per farvi un’idea:

Vale la pena di vedere La città verrà distrutta all’alba?

In generale, sì.

Per quanto non sia del tutto opera di Romero – in questo caso solamente nella veste di regista – La città verrà distrutta all’alba è un film assolutamente nelle sue corde, che riflette su dinamiche sociali in maniera piuttosto angosciante e rivelatoria – e non tanto per la violenza in scena…

Una pellicola sicuramente impreziosita dalla sua ottima regia, che riesce a rendere con una tecnica puntuale ed efficace soprattutto i momenti omicidi più efferati, pur all’interno di un prodotto non propriamente horror.

Insomma, da vedere.

Uno per tutti

L’inizio è già di per sé indicativo.

Due fratelli giocano ad inseguirsi e a spaventarsi l’un l’altro, finché un’ombra affilata si staglia alle spalle della bambina, un intruso, che porta i due a ricercare la protezione dei genitori, unico punto di riferimento…

…ma subito il mondo è rovesciato: la madre non sta dormendo, ma è immersa nel sonno della morte, e il colpevole non è altro che il padre, che ha perso totalmente il controllo e sta cercando di distruggere il nido familiare con un’incontenibile furia.

Il vero motivo?

Una scena di La città verrà distrutta all'alba (1973) di George Romero

Nel primo atto della pellicola scopriamo a poco a poco la verità dietro la vicenda.

Prima un vaccino fuori controllo, poi un’arma batteriologica – piuttosto reale nel contesto della Guerra Fredda – che porta ad una dilagante pazzia ed isteria, che fa perdere totalmente il contatto con la realtà.

E quello che succede è l’incubo americano.

Lynn Lowry in una scena di La città verrà distrutta all'alba (1973) di George Romero

Il governo mette in campo le sue forze e fa ricadere una violenza spropositata sui cittadini, anche se questi non si dimostrano sulle prime ribelli e violenti, considerandoli una minaccia per il solo possesso di armi da fuoco…

Ne consegue così un’escalation di violenza, in cui non si cerca più di tenere la situazione sotto controllo, ma piuttosto di tenere delle bestie a bada, come animali in un recinto, ormai totalmente incontrollabili…

Un punto di non ritorno

Una scena di La città verrà distrutta all'alba (1973) di George Romero

Nelle retrovie, mentre i cittadini si ribellano e la violenza dilaga, Dr. Watts cerca di trovare una soluzione.

Il personaggio insiste con una certa veemenza per risolvere la vicenda, ma è una soluzione talmente fragile che è contenuta solo nella sua mente, solo in quelle insignificanti provette che si fracassano a terra nell’indifferenza generale.

Ma il picco drammatico è la morte di Judy: come per il padre impazzito all’inizio del film, David ritrova improvvisamente un contatto col mondo reale, col mondo di prima, con un personaggio che non ha alcuna paura di lui, che non ha dimenticato la sua vera identità…

Will McMillan in una scena di La città verrà distrutta all'alba (1973) di George Romero

E così infine si arrende, getta le armi, comprende la drammaticità della situazione senza ritorno in cui si ritrova, e la conseguente morte di ogni speranza – il bambino che doveva nascere – e l’alba di un mondo brutale, in cui un virus invisibile è stata solo la miccia per far esplodere una furia in realtà da sempre presente…

E tanto più angosciante è il dialogo finale fra il Colonnello Peckem e il suo superiore, che prospetta il dilagare della violenza omicida e senza controllo in un mondo che si alterna fra la legge marziale e l’anarchia pura, in cui si accetta quasi con un sorriso la morte della civiltà

…che è più vicina di quanto sembri.