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His Dark Materials – Un bilancio complessivo

His Dark Materials (2019 – 2022) è una serie tv di genere fantasy e avventura tratta dall’omonimo ciclo di romanzi di Philip Pullman, uno dei più importanti autori della letteratura fantastica. La seconda trasposizione, dopo la dimenticabilissima trilogia mancata, iniziata con il film del 2007, La bussola d’oro.

Un esperimento riuscito?

Di cosa parla His Dark Materials?

Ambientato (inizialmente) in un mondo immaginario – che a grandi linee corrisponde ad una Londra di fine Ottocento in stile cyberpunk – la serie segue le avventure della giovane Lyra, una bambina con capacità fuori dal comune…

Vi lascio il trailer della prima stagione per farvi un’idea:

Vale pena vedere His Dark Materials?

Dafne Keen in una scena di His Dark Materials (2019 - 2022) è una serie tv HBO

In generale, sì.

Per quanto il mio interesse per la serie sia leggermente calato col passare delle stagioni, rimane comunque un prodotto veramente di alta qualità, a livello di scrittura, effetti speciali e ambientazione. Ma era difficile fare qualcosa di pessimo avendo alla base un’opera così immensa come quella di Pullman, che fra l’altro è produttore esecutivo della serie.

E la sua presenza è stata fondamentale.

In generale se vi piacciono le storie fantasy che si intersecano profondamente con l’elemento fantascientifico, con mondi immensi da scoprire e con poche sbavature, non ve la potete perdere.

Perché il film di His dark Materials era un disastro

Questa sezione è doverosa, perché non vorrei che alcuni spettatori che non hanno conoscenza dell’opera di Pullman, si lascino frenare dalla cattiva qualità di questa pellicola.

I problemi del film erano di fatto due: la mancanza di aderenza all’estetica dell’opera e la scelta della trattazione del materiale.

Anzitutto, l’estetica del film era incredibilmente e inutilmente patinata, in primo luogo facendo sembrare la protagonista, Lyra, che era una ragazzina ribelle e di origini abbastanza umili, una piccola principessa. Senza contare che hanno cercato di puntare su attori di grido come Nicole Kidman e Daniel Craig, una scelta, in ultima analisi, davvero poco indovinata.

Inoltre – e questo quasi per forza di cose – si è tagliato molto dall’opera originale, confezionando un prodotto di meno di due ore, che arriva a spezzare la trama del primo volume.

Per fortuna si sono fermati – e per forza di cose, dato lo scarso successo.

Da qui in poi farò spoiler stagione per stagione.

La prima stagione di His Dark Materials

La prima stagione copre il primo libro, La bussola d’oro (1995).

Una protagonista diversa

Dafne Keen in una scena di His Dark Materials (2019 - 2022) è una serie tv HBO

Un elemento che potrebbe un po’ allontanare il pubblico è la poca simpatia di Lyra.

Lyra è in effetti un personaggio complesso, che corrisponde perfettamente alla sua controparte cartacea, e che però è del tutto funzionale alla trama e che la differenzia molto da altre protagoniste femminili di prodotti analoghi.

Non un’insopportabile Mary Sue, ma una protagonista molto determinata, irriverente e coraggiosa, e il cui carattere impetuoso è anche motore delle vicende. E, al contempo, è avventata e per questo spesso fallibile – nella maniera migliore possibile.

Prendersi i propri tempi

Proprio secondo questo stesso ragionamento, Lyra non impara subito ad usare l’Aletiometro (la bussola d’oro), ma ci mette quasi metà della stagione.

Ed è parte di una tendenza complessiva della serie: davanti ad un materiale di base piuttosto corposo, si prende i propri tempi e dedica intere puntate anche ad un unico argomento. È il caso della storia di Iorek e del ritrovamento di Roger, quest’ultimo un primo assaggio che ci porta alla pazzesca penultima puntata, dedicata a Bolvangar.

L’unico momento in cui la serie corre moltissimo è fra la prima e la seconda puntata: nel giro di poco tempo, Lyra salva Lord Asriel e conosce Mrs. Coulter. Non una scelta che mi abbia dato fastidio, anzi piuttosto funzionale a far immergere immediatamente lo spettatore nella storia.

L’indiscutibile superiorità di Mrs. Coulter

Ruth Wilson in una scena di His Dark Materials (2019 - 2022) è una serie tv HBO

Il mio personaggio preferito della stagione è stata indubbiamente Mrs. Coulter, la cui interprete, Ruth Wilson, supera ad ampie falcate l’interpretazione di Nicole Kidman nel film.

Ruth Wilson è proprio il caso di un’attrice che oltre ad essere bravissima, ha proprio il physique du role: appare sempre come una donna infida e macchinatrice, ma anche piuttosto fascinosa.

E infatti è ben rappresentata dal suo daimon: molto bello e affascinante da vedere, ma imprevedibilmente violento e feroce.

E raggiunge il suo apice quando Tony Costa si introduce nella sua casa e lei, con incredibile eleganza e capacità, si comporta esattamente come il suo daimon, a dimostrazione di quanto siano profondamente complementari.

Ampliare il mondo

Il villain principale della stagione – e della storia in generale – è rappresentato dal Magisterium, ben poco esplorato nel film dedicato.

Grave errore, ottimamente superato in questo caso.

Non solo questa diabolica istituzione è raccontata attraverso diversi personaggi, tutti ugualmente iconici e interessanti, ma è anche rappresentato nella sua imponenza e rigidezza attraverso i suoi edifici e interni dalle linee dritte e taglienti, immerse in un bianco e nero molto netto.

Al contempo un altro ampliamento interessante è stato quello di Bulvangar, che va a spiegare un elemento che non era chiarito neanche nel libro: cosa succede ai bambini tagliati?

Il problema di Will

Amir Wilson in una scena di His Dark Materials (2019 - 2022) è una serie tv HBO

L’unico errore che mi sento di segnalare di questa stagione è la gestione di Will.

Per come sia stato giusto introdurlo più ampiamente già nella prima stagione – nel libro aveva solo un capitolo all’inizio del secondo volume – purtroppo è l’elemento più debole della narrazione.

Durante la visione, come ero incredibilmente coinvolta nella narrazione di una storia dai toni fantastici e avventurosi di Lyra, di contrasto mi interessava davvero poco la vicenda più terrena di Will.

E secondo me non avrebbero neanche dovuto dedicargli tutto quello spazio…

La seconda stagione di His Dark Materials

La seconda stagione copre il secondo libro, La lama sottile (1997).

La materia di partenza

Dafne Keen in una scena di His Dark Materials (2019 - 2022) è una serie tv HBO

Il materiale di partenza era piuttosto limitato – un libro di meno di 300 pagine, contro le 350 del primo volume e le 450 del terzo.

Tuttavia, questa stagione è ben riuscita ad ampliare la trama in due direzioni: Lord Boreal e Mary Malone

Per quanto mi sia complessivamente piaciuta, è indubbio che la storyline di Boreal serve principalmente per aggiungere materiale alla trama, anche se comunque offre diversi spunti per ampliare i personaggi, sopratutto Mrs. Coulter.

Altro discorso è Mary Malone.

Simone Kirby in una scena di His Dark Materials (2019 - 2022) è una serie tv HBO

Mary Malone è uno dei miei personaggi preferiti della serie.

Una bellissima introduzione, che poi prende strade altrettanto interessanti nella stagione successiva e serve a rendere meglio il lato più scientifico della storia, andando a contestualizzare ottimamente il discorso della Polvere nel più vicino concetto della Materia Oscura.

E serve anche per dare maggiore tridimensionalità a Mrs. Coulter.

Ampliare il personaggio

Ruth Wilson in una scena di His Dark Materials (2019 - 2022) è una serie tv HBO

In questa stagione il personaggio di Marisa Coulter viene ampiamente approfondito, e vengono anche chiariti alcuni dubbi che erano sorti nella prima stagione.

Si capisce definitivamente che questa donna incredibilmente intelligente ha per tutta la vita inseguito il sogno di essere riconosciuta per quello che era, sempre limitata dal suo essere donna in un mondo dominato dal maschile.

E questo ben si capisce con il confronto con Mary Malone, che rappresenta quello che lei non ha mai potuto essere.

Inoltre, si capisce perché riesce a stare così lontana dal suo daimon: una sfida che si è autoimposta per riuscire a mantenere un controllo su se stessa, diventando così invincibile, riuscendo anche a controllare poi gli Spettri.

Troppo?

Dafne Keen in una scena di His Dark Materials (2019 - 2022) è una serie tv HBO

Come abbiamo detto per la prima stagione, il personaggio di Lyra può risultare facilmente antipatico.

Ho fatto un po’ fatica ad apprezzarla in questo ciclo di episodi, perché, sopratutto nel rapporto con Will, risulta a tratti veramente sgradevole. Tuttavia, si è riuscito anche a bilanciare questo elemento. Infatti, il personaggio viene costantemente punito per la avventatezza.

Al contempo, nonostante volessero imbastire una trama del tipo enemy to lovers con Will, questo aspetto l’ha un po’ guastata.

Delusione?

Amire Wilson in una scena di His Dark Materials (2019 - 2022) è una serie tv HBO

Fin dalla prima stagione, per me era chiarissimo che il padre di Will non era morto e che sarebbe stato importante per la serie.

Infatti gran parte di questa stagione è dedicata al suo personaggio, andando a costruire la suspense per il ricongiungimento con il figlio. Tuttavia, lo stesso è veramente troppo veloce, troppo improvviso e si conclude in un attimo, senza che sia stato minimamente esplorato.

Un elemento che ho sofferto veramente tanto, uno dei pochi momenti in cui la serie corre tantissimo, quando avrei voluto almeno una puntata dedicata…

La terza stagione di His Dark Materials

La terza stagione copre il terzo libro, Il cannocchiale d’ambra (2000).

Il primo impatto

James Mackavoy in una scena di His Dark Materials (2019 - 2022) è una serie tv HBO

Nonostante la qualità sia rimasta sostanzialmente invariata, la terza stagione è stata quella che ho meno apprezzato.

E in parte è dovuto anche al primo impatto che ho avuto.

Ho visto la prima puntata appena uscita, e mi sono sentita molto delusa perché le ambientazioni e le tecnologie utilizzate mi sembravano davvero fuori luogo rispetto a quello che avevo visto finora.

In realtà, guardando nel complesso gli episodi a posteriori, riconosco che si mantenga un equilibrio e una coerenza per tutto il tempo. Quindi forse, alla lunga, mi ha meno coinvolto anche per lo sviluppo delle vicende – davvero lento – che mi hanno catturato di meno rispetto ai precedenti episodi.

La questione degli angeli

Dopo due stagioni in cui avevo adorato ogni elemento dell’estetica e degli effetti speciali di His Dark Materials, gli angeli non mi hanno del tutto convinto.

Niente da dire per le loro versioni immateriali – davvero suggestive – ma non mi hanno convinto nella loro forma umana, per il modo in cui sono truccati e sopratutto per gli occhi estremamente azzurri, che dovrebbero apparire molto strani, ma che a me sono sembrati solo posticci.

Ancora meno mi ha convinto Metatron: per quanto sia interessante la scelta dell’attore – lo splendido Alex Hassell, visto recentemente in Macbeth (2021) – la cui fisicità piuttosto arcigna crea un interessante contrasto con il suo personaggio, nel complesso anche la sua estetica mi è sembrata molto dozzinale.

Peccato.

La bellezza di Mary

La storyline di Mary Malone, sopratutto sul finale, è stata la mia isola felice.

Il suo personaggio e la sua storia li ho trovati davvero soddisfacenti, anche con il piccolo racconto del suo passato che ha reso molto tridimensionale un personaggio già piacevolissimo.

Oltre a questo, assolutamente adorabile il suo rapporto con i Mulefa, di cui impara passo passo la lingua e che riesce infine a salvare, capendo finalmente la questione che l’aveva assillata per tutta la sua vita.

Unica pecca: avrei voluto che fosse raccontato meglio il cannocchiale d’ambra – che non viene mai chiamato così nella serie, anche perché non assume mai quella forma.

Caos

Ruth Wilson in una scena di His Dark Materials (2019 - 2022) è una serie tv HBO

La vicenda di Marisa e Asriel mi è piaciuta a tratti.

Secondo me per certi versi si spinge troppo sull’imprevedibilità e le macchinazioni di Marisa, che cambia continuamente fazione e che, alla fine, pensa solamente a se stessa, pur con un colpo di scena finale piuttosto indovinato.

Al contempo, per quanto mi sia piaciuta tutta la storia di Asriel – il grande assente della scorsa stagione – meno mi ha convinto il suo modo di relazionarsi sia con Lyra che con Marisa: per la prima la costruzione del rapporto è davvero monca, per la seconda i suoi continui perdoni sono troppo poco credibili.

E ad Asriel si lega anche il problema di Will.

Il problema di Will (ancora)

Amir Wilson in una scena di His Dark Materials (2019 - 2022) è una serie tv HBO

Come per la prima stagione, Will si è rivelato un personaggio molto difettoso, e per più motivi.

Anzitutto, purtroppo, più si andava avanti con la storia e, sopratutto quando si confrontava con Lyra, si vedeva l’abisso di capacità recitative fra i due attori: come Dafne Keen si dimostra molto capace nonostante la giovane età, Amir Wilson non riesce andare oltre a poche espressioni accigliate.

Ed è un grande problema quando è il coprotagonista, se non il protagonista della scena.

In secondo luogo, si dimostra sostanzialmente inutile al piano di Asriel: fino all’ultimo mi aspettavo che uccidesse l’Autorità e che fosse utile al progetto di distruzione del Regno dei Cieli.

Al contrario, la vittoria contro Metatron è per mano di Asriel e Marisa, senza che Will neanche abbia mai parlato con Asriel.

L’amore non costruito

Dafne Keen e Amir Wilson in una scena di His Dark Materials (2019 - 2022) è una serie tv HBO

Un altro problema che riguarda Will è la costruzione del rapporto con Lyra.

Da certi punti di vista è un problema a metà: il rapporto fra Lyra e Will non è tanto un amore romantico, ma un amore che verte sopratutto sulla maturazione sessuale dei due personaggi, particolarmente quello di Lyra.

Tuttavia, sul finale si spinge molto l’acceleratore sul dramma puramente romantico, volendo creare una conclusione molto lacrimevole. Purtroppo, complice la costruzione poco vincente e le scarse capacità recitative di Amir Wilson, mi ha coinvolto veramente poco.

Per capirci, mi sono commossa molto di più vedendo Mary che scopriva il suo daimon…

Il finale

Dafne Keen e Amir WIlson in una scena di His Dark Materials (2019 - 2022) è una serie tv HBO

Il finale era il mio grande dubbio.

Non ero sicura che volessero ricalcare l’esatto finale del libro – che era davvero tremendo e tristissimo. E invece l’hanno fatto eccome.

Per fortuna hanno avuto quantomeno il buon gusto di ammorbidirlo un minimo, facendo capire che comunque Lyra e Will sono riusciti a vivere delle vite piacevoli e soddisfacenti.

E, sopratutto, hanno tolto la parte più dolorosa del finale: nella serie si dice che comunque Lyra, nel tempo, ha di nuovo imparato a leggere l’Aletiometro. Nel libro lei doveva allenarsi ogni giorno per il resto della sua vita, riuscendo a leggerlo solamente nel giorno della sua morte.

In effetti, veramente troppo.