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Star Wars: Una nuova speranza – Un inizio vincente

Star Wars Episodio IV – Una nuova speranza (1977) è il primo capitolo di una delle saghe cinematografiche più di culto e redditizie della storia del cinema. Non a caso è considerato il primo blockbuster, ovvero un film pensato per il più ampio pubblico possibile.

A fronte di una produzione di medie dimensioni – appena 11 milioni (circa 55 ad oggi), che fu immediatamente un incredibile successo commerciale e di pubblico, con 775 milioni di incasso.

Questo articolo è anch’esso un blockbuster, pensato per tutti.

Se sei totalmente digiuno di Star Wars, continua a leggere. Se sai già di cosa si parla, clicca qui per passare alla parte specifica.

La struttura della saga

Star Wars è una saga cinematografica che prosegue da oltre cinquant’anni, articolata (finora) in nove capitoli, raggruppati in tre trilogie. Questo senza considerare tutti i prodotti satellite (serie tv, fumetti ecc.), che però non sono essenziali per capire la saga principale.

La trilogia originale (Episodi IV, V, VI), che è il nucleo fondamentale della vicenda, nonché la prima ad essere uscita a livello temporale (1977-83).

La successiva trilogia prequel (Episodi I, II, III) racconta gli avvenimenti precedenti alla trilogia originale e che è uscita circa vent’anni dopo (1999-2005).

La trilogia sequel (Episodi VII, VIII, IX) racconta gli avvenimenti successivi alla trilogia originale e che è l’ultima uscita a livello temporale (2015-2019).

Perché questo ordine strano?

Harrison Ford e Peter Mayhew in una scena del film Star Wars: Una nuova speranza (1977) diretto da George Lucas

Questo ordine strano, in cui i film usciti prima (Episodio IV, V, VI) sembrano successivi a quelli che arrivarono in sala successivamente (Episodio I, II, II) è dovuto ad una precisa scelta produttiva e di marketing.

Infarti George Lucas, la mente dietro al progetto, inizialmente chiamò il film del 1977 semplicemente Star Wars. Solamente dopo, davanti all’enorme successo e al progetto di far uscire la trilogia prequel, decise di riordinare i film in questo modo.

Ma quindi, di cosa parla Star Wars?

Carrie Fisher in una scena del film Star Wars: Una nuova speranza (1977) diretto da George Lucas

Senza andare troppo nello specifico, Star Wars racconta di un mondo immaginario in una galassia lontana lontana, dove i viaggi interplanetari sono la norma e dove robot, umani ed alieni vivono insieme su vari pianeti.

Detto proprio in soldoni, la trama ruota intorno ai Cavalieri Jedi, figure che hanno sorti alterne nella saga, ma che sostanzialmente combattono con le spade laser e sono capaci di controllare la Forza.

La Forza è un campo di energia mistico che pervade tutte le cose e che permette, a chi sa controllarla, di avere poteri telecinetici e di dominio della mente, fra le altre cose.

Ma ora passiamo alla domanda fondamentale.

Ha senso guardare Star Wars?

Harrison Ford, Carrie Fisher e Mark Hamill in una scena del film Star Wars: Una nuova speranza (1977) diretto da George Lucas

La risposta più semplice è sì.

Nello specifico, è una serie di film che non può mancare nel vostro bagaglio culturale, tale è la sua portata storica. Inoltre, dal punto di vista intrattenitivo, almeno per la trilogia originale, si tratta di prodotti di intrattenimento assolutamente godibili anche oggi.

Tuttavia, ci sono molti motivi per cui queste pellicole potrebbero non piacervi. Anzitutto, dovete apprezzare un certo tipo di fantascienza vecchio stile, Anni Settanta-Ottanta appunto, con un’estetica che sembrava già vecchia al tempo.

Inoltre, non aspettatevi film di grande profondità, come Blade runner (1982), ma prodotti con una trama abbastanza semplice, quasi archetipica.

Come guardare Star Wars

Mark Hamill in una scena del film Star Wars: Una nuova speranza (1977) diretto da George Lucas

Diffidate dai pazzi che vi dicono di guardare i film nell’ordine temporale e non di uscita: oltre al fatto che il livello della trilogia prequel è decisamente più basso di quello della trilogia originale, e quindi non è il miglior primo approccio alla saga, è una strategia assolutamente senza senso.

La trilogia prequel è infatti totalmente dipendente dalla trilogia originale, mentre non vale il contrario. Infatti, la visione della trilogia prequel presuppone la conoscenza dei film usciti precedentemente.

Con questa strategia andreste solo in confusione.

Per questo vi dico: guardate i film in ordine di uscita. Poi, se proprio ve la sentite, potete provare pure la follia di guardarli in ordine cronologico. Se invece volete giusto l’essenziale della saga, limitatevi alla trilogia originale, considerata universalmente la migliore.

Se invece volete vederla tutta, che la forza sia con voi!

Di cosa parla Star Wars – Una nuova speranza?

In una galassia lontana lontana, l’universo è oppresso dalla tirannia dell’Impero, ma un gruppo di ribelli gli si oppone. La navicella della Principessa Leila viene attaccata dalle forze imperiali. Prima di essere catturata, la nostra eroina riesce a mandare un messaggio…

Vi lascio il trailer per farvi un’idea:

Perché Star Wars è il primo blockbuster

Lasciando da parte Lo squalo (1975), che è considerabile più il primo film evento, Star Wars: Una nuova speranza è considerato il primo blockbuster perché, come detto, è stato il primo film pensato per portare in sala il più ampio pubblico possibile.

Infatti, al suo interno troviamo personaggi e situazioni per tutti i palati: un eroe, un’eroina, una spalla comica e sex-symbol, una storia d’amore e dei simpatici personaggi secondari (R2-D2 e C3P-O), funzionali ad attrarre il pubblico di giovanissimi, nonché futuri acquirenti del merchandising.

E infatti è questo l’ulteriore motivo per cui questa pellicola è considerabile il primo blockbuster: fu il primo prodotto che ebbe un’importante produzione e vendita di merchandising, quindi un’altra vita oltre la sala, più di qualunque altro film prima.

Un trio vincente

Mark Hamill in una scena del film Star Wars: Una nuova speranza (1977) diretto da George Lucas

Il trio di protagonisti della storia è assolutamente vincente, perché appunto riesce ad intercettare i più diversi pubblici.

Anzitutto Luke, protagonista perfetto anche solo per come si viene inizialmente presentato, raccontando, con le dovute differenze, i sentimenti e la condizione dello spettatore medio di questo genere di film al tempo.

È infatti un ragazzo giovane, pieno di sogni e speranze, che vorrebbe allontanarsi dalla sua casa natale per farsi una vita altrove.

Carrie Fisher in una scena del film Star Wars: Una nuova speranza (1977) diretto da George Lucas

In secondo luogo Leila, uno dei primi personaggi femminili interessanti per il cinema mainstream: per quanto sia comunque una donna da salvare, nonché oggetto del desiderio dei due personaggi maschili, è comunque un personaggio attivo, che utilizza un’arma e che partecipa all’azione.

Insomma, niente di scontato per il tempo. Certe volte è sicuramente troppo sopra le righe, complice anche l’evidente inesperienza dell’attrice, ma è complessivamente un buon personaggio.

Harrison Ford in una scena del film Star Wars: Una nuova speranza (1977) diretto da George Lucas

In ultimo, Han Solo, la controparte maschile più adulta di Luke: apparentemente spaccone e egoista, si rivela infine un personaggio positivo. Ed è, insieme a Chewbecca, la spalla comica del protagonista.

Questo personaggio fu fra l’altro la rampa di lancio per Harrison Ford, che andò a ricoprire anche altri ruoli iconici per gli Anni Ottanta e Novanta, fra cui Indiana Jones e Rick Deckard in Blade Runner (1982).

I cattivi senza volto

La rappresentazione dei villain è da manuale: anzitutto gli stormtrooper, tutti uguali e senza volto, che nelle scene di combattimento sono sostanzialmente indistinguibili. Insomma, personaggi con cui difficilmente si può empatizzare, a differenza delle controparti positive, che sono generalmente riconoscibili e a volto scoperto.

Una tecnica semplice, ma assolutamente efficace.

Anche Darth Vader ha il volto mascherato, ma per motivi leggermente diversi: sicuramente per renderlo emotivamente inaccessibile come personaggio (e infatti questo elemento sarà determinante nell’ultimo capitolo della trilogia), ma soprattutto perché la sua maschera lo rende una figura aliena e minacciosa.

Più in generale, gli antagonisti presentano un atteggiamento ed un abbigliamento rigido e militare, con una predominanza di colori scuri, contro i colori chiari e rassicuranti dei personaggi positivi.

Buona comicità e buona struttura

Anthony Daniels nei panni di C-3PO in una scena del film Star Wars: Una nuova speranza (1977) diretto da George Lucas

La comicità di Star Wars: Una nuova speranza non è mai ingombrante, ma anzi calibrata e circoscritta a pochi personaggi chiave.

Fra questi, ovviamente C3P-O, personaggio che rappresenta un maggiordomo inglese del tutto stereotipato, ma assolutamente spassoso. Soprattutto per le sue interazioni con R2-D2, che li rendono una coppia irresistibile.

Inoltre, la pellicola gode di una struttura narrativa complessivamente solida, per via anche dell’estrema semplicità della trama: quasi una favola, con una principessa da salvare, un cattivo da sconfiggere e una missione da portare a termine.

Un altro elemento vincente di Star Wars: Una nuova speranza, e di Star Wars in generale, è l’intersezione fra diversi generi: come ci ha ben insegnato in questi anni l’MCU, coprendo diversi generi cinematografici si può ottenere un prodotto che porta in sala un pubblico ampissimo.

Così in questa pellicola troviamo non solo la fantascienza, ma anche l’avventura, l’azione e la trama romantica.

La bellezza di questo film è inoltre quella di lasciare tutto aperto e chiuso allo stesso tempo: nel complesso la vicenda arriva ad una conclusione, ma lascia volutamente molte porte aperte per uno sviluppo ulteriore.

Come, per fortuna, accadde.

May the force be with you!