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Il filo nascosto – Il cerchio impossibile

Il filo nascosto (2017) è la seconda collaborazione di Paul Thomas Anderson con Daniel Day-Lewis dopo Il petroliere (2007).

A fronte di un budget tipico per questo autore – 35 milioni di dollari – è stato un discreto disastro commerciale, riuscendo di poco a superare il budget di partenza.

Di cosa parla Il filo nascosto?

Reynolds Woodcock è uno stilista affermato che sembra interessato solamente ai suoi modelli e al trovare la sua prossima musa. Ma forse la sua prossima vittima non sarà così…sottomessa.

Vi lascio il trailer per farvi un’idea:

Vale la pena di vedere Il filo nascosto?

Assolutamente sì.

Per quanto non sia personalmente fra i miei preferiti della sua produzione, con Il filo nascosto Paul Thomas Anderson continua il racconto di codipendenza distruttiva iniziato con The Master (2012) e poi continuato con Licorice Pizza (2022).

Ne risulta una pellicola di assoluta raffinatezza, che rende il racconto solo apparentemente prevedibile fin dalla prima inquadratura, e invece sorprendendoci nell’intreccio di un rapporto velenoso e senza via d’uscita.

Capriccio

Reynolds è un uomo capriccioso e insofferente.

La scena di apertura, in cui quella che scopriremo essere la sua ennesima conquista lamenta la mancanza di attenzioni nei suoi confronti, perseguiterà la nostra percezione per la maggior parte del film, facendoci credere che quello sarà indubbiamente anche il destino di Alma.

In effetti, il ciclo sembra piuttosto ripetitivo: Reynolds si impossessa di donne perfette da manipolare per renderle le sue prossime modelle per abiti da sogno, coprendole di attenzioni anche ossessive, per poi svuotarle di importanza, rendendole dei meri manichini sullo sfondo. 

E proprio Alma, la giovane e ingenua cameriera, viene facilmente rapita dall’interesse di Reynolds, vantando di poter essere lei – e solamente lei – la modella perfetta ed insostituibile, capace di sottostare alle sue manie e alle sue esigenze, raccontandolo anche con una punta di arroganza e, persino, di vanità.

Eppure è proprio lei la prima a scomparire nello sfondo, passando progressivamente dall’essere la musa, la modella di primo piano, ad una grigia osservatrice della scena, che cerca di ribellarsi con dei vaghi capricci e di riconquistare le attenzioni di Reynolds con tentativi a vuoto…

…oppure no?

Controllo

L’unico modo per avere le attenzioni di Reynolds è annientandolo.

Comprendendo che le sue attenzioni come musa ispiratrice si sono ormai esaurite, Alma sceglie invece di amplificare quei brevi momenti di vulnerabilità del compagno avvelenandolo e costringendolo a letto, prendendo quasi il ruolo della madre che Reynolds continua a sognare.

Ed effettivamente la malattia ha il suo eco anche successivamente, facendo mettere all’uomo tutto in prospettiva e accettando Alma nella sua vita non più come interesse passeggero, ma come compagna con cui vuole condividere la sua vita, sottoponendosi a quel matrimonio che aveva sempre rifuggito.

Ma basta poco perché il marito si rinchiuda nuovamente in sé stesso, sottraendosi alle sue richieste di turbare la routine costruita e persino andando a recuperare dal suo insensato capriccio della testa del Dr. Hardy, fino a sentirla come un peso insopportabile, financo la causa del suo fallimento.

E se il finale poteva essere prevedibile…

Gioco

Reynolds è consapevole del gioco di Alma?

La risposta sembrerebbe emergere dal loro scontro durante la festa di Natale, in cui Alma si lamenta della loro partita e Reynolds la rimbecca dicendole che, se stesse vincendo, non si lamenterebbe tanto, invitando a lasciare il posto ad una nuova giocatrice.

Ed è proprio poche scene dopo che, sotto gli occhi attenti dell’uomo, Alma gli serve il pasto avvelenato, che Reynolds accetta in maniera giocosa e provocatoria di inghiottire, lasciando che la donna gli riveli il piano che probabilmente aveva già intuito, ma di cui è solo che felice di far parte.

E così i due si ritrovano intrappolati in un gioco perverso di avvelenamento e di inganni svelati, in cui l’uno si bea degli stimoli continui, per quanto mortiferi, della donna nel presente, mentre Alma sogna un futuro impossibile in cui Reynolds sarà totalmente assoggettato ai suoi desideri.