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Thor: Love & Thunder – Non avere un’opinione

Thor Love & Thunder (2022) di Taika Waititi è l’ultimo film della Marvel uscito nelle nostre sale la scorsa settimana, nonché il quarto film stand alone dedicato al personaggio.

Una pellicola che conferma il tentativo di recupero del personaggio, dopo due false partenze con Thor (2011) e soprattutto Thor: The Dark World (2013), considerato uno dei peggiori film della Marvel.

Dopo Thor: Ragnarok (2017), film molto divisivo già di suo, Thor: Love & Thunder è una pellicola che ha portato molte polemiche e bocciature, anche estremamente aspre. Tuttavia, per il momento comunque la pellicola ha aperto molto bene al box office, con 302 milioni in tutto il mondo nel primo weekend.

Ma è davvero così brutto?

Di cosa parla Thor: Love & Thunder?

Dopo diverse avventure con i Guardiani della Galassia, Thor si trova costretto a tornare a Nuova Asgard. Infatti una nuova e pericolosa minaccia incombe: Gorr, il macellatore di Dei. Un nome, una garanzia.

Vi lascio il trailer per farvi un’idea.

Thor: Love & Thunder è davvero così brutto?

Chris Hemsworth in una scena di Thor: Love & Thunder (2022) di Taika Waititi

Per questa recensione ammetto di dover fare un grande sforzo, perché, a differenza di altri, questo film mi ha lasciato complessivamente indifferente. Insomma, non mi è dispiaciuto, ma non mi ha neanche esaltato.

Uno di quei prodotti che guardi per spegnere totalmente il cervello e che non ha bisogno del benché minimo impegno per essere fruito. Purtroppo ha anche una comicità per la maggior parte molto spicciola, di quella che ti vergogni di star ridendo.

Tuttavia, non è del tutto un film da buttare: ha una struttura narrativa complessivamente coerente (a differenza di Thor: Ragnarok), dei buoni punti drammatici e un villain di primo livello. Insomma un film sostanzialmente mediocre.

Una pellicola che mi sento di consigliare soprattutto se vi è piaciuto Thor: Ragnarok, e se in generale apprezzate un tipo di comicità al limite del demenziale, financo infantile. Per me non un film imperdibile, ma neanche del tutto da evitare.

Un villain sprecato?

Christian Bale in una scena di Thor: Love & Thunder (2022) di Taika Waititi

Non credo ci sia bisogno di dire quanto Christian Bale sia un attore capace ed estremamente poliedrico. Ma la più grande dote di un attore è il sapersi reinventare anche per i prodotti di più largo consumo.

Così ha fatto Bale per questa pellicola, regalandoci uno dei villain meglio scritti ed interpretati degli ultimi anni per l’MCU. Spietato, con una backstory semplice ma potente, a tratti volutamente grottesco.

Un antagonista forse sprecato per una pellicola di questo genere, ma che per fortuna non è mai screditato dalla stessa, mantenendo tutta la carica drammatica nelle scene a lui dedicate.

Che sorpresa Jane Foster

Natalie Portman in una scena di Thor: Love & Thunder (2022) di Taika Waititi

Partiamo col dire che io ho una (probabilmente ingiusta) antipatia per Natalie Portman, e soprattutto per il personaggio di Jane Foster. Motivo per cui ero molto scettica circa la sua apparizione nella pellicola.

E invece mi ha sorpreso: superando il fatto che Natalie Portman avesse veramente poca voglia di recitare in questa pellicola e sia sostanzialmente incapace di reggere i tempi comici, il suo personaggio nel complesso non mi è affatto dispiaciuto, prima di tutto per la spettacolare messinscena dei suoi poteri.

La sua backstory non mi è sembrata non del tutto vincente, ma inaspettatamente sono comunque riuscita ad essere coinvolta col suo rapporto con Thor e mi è pure dispiaciuto della sua morte. Tuttavia credo che, per la felicità dell’attrice e mia personale, è definitivamente l’ultima volta che la vediamo.

La comicità fallimentare

Una comicità è di fatto vincente non solo se riesce a farti ridere, ma se riesce in qualche modo a sorprenderti. Purtroppo, soprattutto nel primo atto, Thor: Love & Thunder è stato totalmente fallimentare in questo senso.

È stato abbastanza triste trovarsi a dire le battute insieme ai personaggi, tanto erano prevedibili e scontate. Non nascondo che non mancano le battute più indovinate, che mi hanno anche fatto ridere, ma complessivamente ho decisamente preferito i momenti più drammatici verso la fine, dove questo tipo di umorismo viene del tutto escluso.

Un altro difetto sulla stessa linea: in non poche scene, in particolare nella Città degli Dei, i personaggi in scena sembrano dei cosplayer davvero poco credibili. E la maschera di Thor, ma soprattutto quella di Jane, sembra creata con una CGI veramente scadente.

Insomma, per certi versi questo film sembra una grande carnevalata.

Ci sarà un sequel?

La Marvel per ora non ha dichiarato nulla di ufficiale, ma quel Thor ritornerà dopo la scena post credit è abbastanza eloquente. Credo che tutto dipenderà dall’andamento del box office, quindi è ancora tutto da vedere.

Sicuramente gli appassionati di Ted Lasso avranno riconosciuto Brett Goldstein, che nella serie interpreta Roy, e che vediamo nei panni di Ercole nella prima scena post-credit. La sua scelta come potenziale villain del sequel è mio parere indicativa di come si voglia prendere del tutto la strada della comicità.

Infatti Golsestein è un ottimo attore comico, e non credo che gli faranno sostenere una parte drammatica come a Gorr in questa pellicola. E purtroppo mi dispiacerebbe vedere Waititi perdersi in un film solamente e disastrosamente comico.

Ma staremo a vedere.